Frammenti su Rosa, Nero, Giallo e Rosso

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Rosa

Drunk Tank Pink
Agli inizi degli anni ’70 lo psicologo Alexander Schauss iniziò a condurre ricerche sugli effetti del colore sulle emozioni e nel 1979 convinse Baker e Miller, i direttori di una prigione militare di Seattle, a dipingere alcune celle di rosa, persuaso che quel colore agisse sulla soppressione dell’aggressività. La tonalità fu ribattezzata “Baker-Miller Pink” e venne usata anche in alcune stazioni di polizia per dipingere le celle di contenimento per gli ubriachi, per cui nei paesi anglosassoni il colore divenne noto anche come “drunk tank pink”.
Nonostante i migliori propositi, dopo un decennio di utilizzo con scarsi risultati pratici, il rosa fu accantonato perché ritenuto inadeguato a risolvere il problema della violenza carceraria.

Pinkest Pink
Nel 2016 Stuart Semple, un artista britannico, ha lanciato sul mercato il pigmento PINK, soprannominato “pinkest pink” come reazione a una polemica sui social in cui Semple contestava a un altro artista, Anish Kapoor, l’essersi assicurato i diritti artistici esclusivi sul Vantablack, il “blackest black”, all’epoca il nero più nero mai creato.

Nero

Vantablack
Il Vantablack è un colore che assorbe fino al 99,965% delle radiazioni dello spettro visibile, rendendo gli oggetti che ricopre praticamente privi di volume. Deve il suo nome alla composizione in nanotubi di carbonio (Vertically Aligned NanoTube Arrays). Il suo primato è durato poco, battuto dopo soli tre anni, nel 2019, quando il MIT ha creato una sostanza colorante, sempre a base di nanotubi di carbonio, capace di trattenere il 99,995% delle radiazioni.

Black Friday
I colori sono usati talvolta per creare abbreviazioni, per esprimere idee che richiederebbero descrizioni più dettagliate. Ad esempio il Black Friday si dovrebbe definire come “venerdì degli affari a prezzi ridotti”, ma questo termine, che ha origine negli USA, secondo alcuni sarebbe legato al colore dei libri contabili. Le massicce vendite del giorno successivo a quello del Ringraziamento (fine novembre) avrebbero portato profitto alle aziende che fino ad allora erano “in rosso”, portando i conti “in nero”.
Secondo altri però la vera origine del nome andrebbe ricercata nel distretto di polizia di Filadelfia. Negli anni ’60, infatti, visto che in quel giorno la città si riempiva di gente per le spese e che i problemi di traffico, gli incidenti, ma anche i borseggi, i taccheggi e gli altri reati andavano alle stelle, gli agenti forgiarono quel soprannome. Che è coerente col fatto che il nero non sia normalmente associato a eventi positivi (lo provano i modi di dire come: vedere tutto nero, cronaca nera, etc.).

Giallo

Soltanto in Italia il colore “giallo” si usa per indicare la “narrativa di genere criminale, poliziesco, spionistico e generalmente inquietante”. In francese si usano i termini “policier” o più comunemente “polar”, in inglese il termine generico è “thriller”, con una vasta serie di varianti tra cui la spy story e il noir. L’origine della definizione in italiano è dovuta semplicemente all’omonima collana Mondadori pubblicata a partire dal 1929, che prendeva il nome dal colore della copertina.

Rosso

L’associazione delle “luci rosse” alla prostituzione è internazionale. Si trovano diverse origini della definizione, a partire addirittura dalla Bibbia, nella quale una prostituta di Gerico identificava la casa dove esercitava con una corda rossa, fino alle usanze dei ferrovieri americani che lasciavano lanterne rosse fuori dai bordelli. In ogni caso, una luce rossa di notte si distingue dalle altre, come avevano capito bene ad Amsterdam, dove pare che le professioniste pubblicizzassero la loro attività avvolgendo le lampade in stoffa rossa, attirando così più facilmente i marinai che sbarcavano al porto. La definizione di “red light district” risulta alla fine più elegante di quella di “quartiere dove fare sesso a pagamento”.

Daniela R. Giusti

Daniela R. Giusti

Traduttrice poliglotta, marchande de prose, fotografa commerciale, webmaster di terza classe ma pet sitter di prima. Socia Mensa.

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